Maria Enrica Parolini
Psicologa

Via Poloni,17 Verona 3476623344

Lo sport rappresenta da sempre uno strumento fondamentale per lo sviluppo fisico, mentale ed emotivo delle persone. Nel caso delle persone con autismo, lo sport assume una rilevanza ancora maggiore, non solo come mezzo di attività fisica, ma anche come strumento di inclusione sociale, miglioramento delle abilità motorie e sviluppo della fiducia in se stessi. Tuttavia, le peculiarità del disturbo dello spettro autistico richiedono un approccio mirato e una maggiore consapevolezza da parte di istruttori, genitori e professionisti del settore.

Sport e autismo: un potenziale da esplorare

Il disturbo dello spettro autistico (DSA) è un insieme di condizioni neurobiologiche caratterizzate da difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione verbale e non verbale, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti. Molte persone autistiche possono anche affrontare difficoltà motorie, come problemi di coordinazione o di controllo fine dei movimenti. Queste sfide non escludono però la possibilità di partecipare ad attività sportive. Al contrario, lo sport può diventare una risorsa preziosa per il loro benessere generale.

Le ricerche hanno dimostrato i benefici dell’attività fisica per le persone con autismo a livello fisico, psicologico e comportamentale. Tra questi benefici troviamo il miglioramento delle abilità motorie, una riduzione dei comportamenti ripetitivi o stereotipati, e un miglioramento della capacità di relazionarsi con gli altri. Anche i processi cognitivi e l’attenzione trovano miglioramento. Inoltre, lo sport può contribuire a ridurre l’ansia e lo stress, favorendo il benessere mentale e fisico.

Sport e difficoltà motorie nell’autismo

Le difficoltà motorie sono comuni nelle persone con autismo, anche se variano notevolmente da persona a persona. Queste possono includere problemi di equilibrio, goffaggine nei movimenti, difficoltà a coordinare gli arti o a compiere gesti precisi. La motricità fine, necessaria per attività come scrivere o manipolare piccoli oggetti, può risultare particolarmente complessa per alcuni individui.

La pratica sportiva offre l’opportunità di lavorare su questi aspetti in modo naturale e divertente. Attività come la ginnastica, la danza, il nuoto o il ciclismo richiedono lo sviluppo della coordinazione motoria e del controllo corporeo. Anche sport di squadra come il calcio o il basket, se opportunamente adattati, possono aiutare le persone con autismo a migliorare la percezione del proprio corpo nello spazio e la capacità di collaborare con gli altri.

Sport Individuali e Sport di Squadra: Quale Scegliere?

Le preferenze e le capacità delle persone con autismo possono variare considerevolmente, rendendo importante la scelta di uno sport che risponda ai loro bisogni individuali. In generale, si tende a distinguere tra sport individuali e sport di squadra, entrambi con i loro specifici vantaggi.

 

 

Sport individuali e sport di squadra: quale scegliere?

Sport di squadra

Gli sport di squadra, come il calcio, il basket o il rugby, possono rappresentare una sfida maggiore e comportare notevoli difficoltà per i ragazzi autistici poichè richiedono capacità comunicative e di interazione sociale, collaborazione comprensione delle regole specifiche di quello sport. Inoltre potrebbero portare disagio a causa dell’iper-sensibilità sensoriale tipica dell’autismo, perchè si svolgono in ambienti spesso rumorosi, caotici e iper-stimolanti. Gli sport di squadra infine richiedono un buon grado di coordinazione per la gestione della palla e quindi possono risultare più difficili per bambini autistici.

Tuttavia, con il giusto supporto e l’adattamento alle esigenze dell’individuo, anche questi sport possono diventare un’opportunità preziosa di crescita.

Partecipare a uno sport di squadra aiuta a sviluppare abilità sociali, come la comunicazione, il rispetto delle regole e la capacità di lavorare in gruppo. In molti casi, sport di squadra adattati per persone con autismo possono prevedere gruppi più piccoli, meno competitivi, dove si lavora sull’inclusione piuttosto che sul risultato.

Un approccio interessante è quello dello “sport inclusivo”, in cui bambini e ragazzi autistici praticano sport insieme ai loro coetanei neurotipici. Questo tipo di attività favorisce non solo lo sviluppo fisico e sociale dei ragazzi autistici, ma anche una maggiore comprensione e accettazione delle diversità da parte degli altri partecipanti.

Sport individuali

Nel 2016 è stata pubblicata da Bremer sulla rivista Autism un’importante revisone dei vari studi sugli effetti psico-fisici dello sport nei bambini e nei ragazzi autistici.

Gli sport individuali, come il nuoto, il ciclismo, la corsa, lo yoga, la danza, l’equitazione e le arti marziali, si sono rivelate una scelta ideale per molte persone con autismo. Questi sport consentono di concentrarsi sul proprio corpo e sui propri progressi, riducendo lo stress legato all’interazione sociale immediata. Inoltre, possono essere praticati a un ritmo che rispetti i tempi di apprendimento della persona.

Il nuoto, in particolare, è uno degli sport più consigliati per persone nello spettro autistico. L’acqua ha un effetto calmante e il nuoto aiuta a sviluppare la coordinazione motoria, migliorare la resistenza fisica e favorire la consapevolezza corporea. Molti individui trovano l’ambiente acquatico meno stimolante rispetto a quello terrestre, il che riduce l’ansia e permette di concentrarsi sull’attività. Il nuoto inoltre permette la competizione individuale, favorisce lo sviluppo emotivo, cognitivo, sociale e comunicativo.

Anche le arti marziali, come il judo o il karate, offrono numerosi benefici. Questi sport insegnano autodisciplina, controllo del corpo e rispetto delle regole. Inoltre, offrono un ambiente strutturato e prevedibile, che può essere rassicurante per le persone con autismo. E’ stato evidenziato come le arti marziali , insieme all’equitazione siano i due sport che portano i maggiori miglioramenti a livello comportamentale

Spesso anche la scherma è abbastanza piacevole per bambini autistici ad alto funzionamento poichè vi sono regole e schemi abbastanza ripetitivi e il volto è nascosto dalla maschera.

La corsa sembra favorire maggiormente i processi cognitivi e l’attenzione.

Il ciclismo invece porta miglioramenti nella coordinazione motoria e nell’equilibrio.

Anche l’atletica leggera si è rivelata molto adatta per soggetti autistici poichè in grado di migliorare le capacità fisiche, cognitive e relazionali.

L’equitazione è uno sport meraviglioso, divenuto anche una vera e propria attività terapeutica (ippoterapia). Un elemento fondamentale in questo caso è la comunicazione che si instaura tra il bambino e l’animale.

Per questi ragazzi nonostante di difficoltà motorie e relazionali c’è anche la possibilità di diventare molto bravi e quindi trarre grandi soddisfazioni in alcuni sport citati, come l’equitazione, il nuoto e corsa, ma anche nel golf, nel trampolino elastico e in attività come le bocce, il biliardo o il bowling.

L’importanza dell’ambiente e dell’istruttore

Perché lo sport abbia un impatto positivo sulle persone con autismo, è fondamentale che l’ambiente in cui viene praticato sia accogliente e non stressante. Gli spazi dovrebbero essere adeguatamente strutturati, con pochi stimoli e distrazioni visive o sonore, soprattutto per coloro che possono avere sensibilità sensoriali accentuate.

Un altro aspetto cruciale è il ruolo dell’istruttore. È importante che chi si occupa di allenare o guidare persone con autismo abbia una formazione specifica e una sensibilità particolare verso le loro esigenze. Gli istruttori dovrebbero essere pazienti, in grado di comunicare in modo chiaro e semplice, e capaci di adattare le attività alle capacità e ai ritmi di ciascun individuo.

Un buon allenatore o insegnante sportivo non si limita a insegnare le regole del gioco, ma crea un ambiente di supporto, in cui ogni piccolo successo viene riconosciuto e ricompensato con lodi e in cui il bambino si senta sempre incoraggiato e sostenuto.

Lo sport, quindi, offre alle persone con autismo una straordinaria opportunità di migliorare il proprio benessere fisico e mentale, di sviluppare abilità sociali e motorie, e di rafforzare l’autostima. Ogni individuo, con le proprie unicità e capacità, può trovare nello sport uno strumento di crescita e realizzazione personale.

È importante, però, che le attività sportive siano adattate alle esigenze specifiche della persona, con un approccio flessibile e inclusivo. Solo così lo sport può diventare un’esperienza positiva, capace di abbattere le barriere.

 

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